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Nella "Vita nuova" di Dante Alighieri è predominante il tema della morte, soprattutto quella dell'amata Beatrice, descritta simile a una creatura miracolosa di mortale natura, ma d'immortale amore e ricordo per il poeta. L'intreccio della morte e dell'amore, tracciato nel libello, potrebbe apparire bizzarro, ma esiste una linea sottile che lo attraversa, sulla quale il poeta s'incammina, coinvolgendo il lettore e guidandolo attraverso il luogo comune della morte, che può nascere dall'amore, morire con esso e perdurare in un tempo illimitato. La morte può togliere la vita a un essere umano, ma in essa può rinascere l'amore, sentimento smisurato, senza tempo, di cui il poeta prova a tracciare l'itinerario.